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La Gazzetta Marittima - La recensione di Di Sacco
 

Sul sacro colle il duello fra Stato e Chiesa
E' conosciuta e seguita in tutta Italia la Festa del Teatro, promossa dall'Istituto dei Dramma Popolare della storica cittadina toscana e che ogni anno mette in scena un lavoro teatrale di grosso spessore culturale e morale. Per l'edizione Giubileo è stato scelto Le spade e le ferite, dell'autrice ligure Elena Bono, romanziera, saggista e drammaturga, la cui prima si è tenuta ieri e che andrà in scena fino al 26 luglio, con anteprima giovedì 20 per la stampa, nella suggestiva Piazza del Duomo. Il lavoro si incentra su un tema medioevale a lungo discusso: la lotta per la supremazia del potere imperiale su quello temporale fra l'imperatore Federico II di Svevia ed il papa Innocenzo IV, un contrasto duro che vide di fronte due grosse personalità, ben decise a non cedere spazio l'uno all'altro. Il testo, di indubbio fascino, trova in San Miniato la sua sede più idonea, in quanto Federico II, e forse anche i suoi figli, soggiornarono a S. Miniato e qui trovò la morte anche Pier delle Vigne, segretario dell'imperatore, tacciato di tradimento dall'invidia dei cortigiani e suicida nella Torre, tesi accolta anche da Dante, che, nel canto XIII dell'Inferno, ne fa un uomo schietto, magnanimo, desideroso però di riscattare il suo nome ingiustamente infangato. La regia del lavoro è affidata al ben noto Ugo Gregoretti, attualmente presidente dell'Accademia d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico"; egli ha valorizzato anche l'altro aspetto del testo, ossia: "le ferite", cioè le sofferenze degli umili, dei poveri, del popolo coinvolto senza colpa nelle lotte sanguinose sorte per l'ambizione dei grandi. Gli interpreti principali sono Massimo Foschi (Federico II), Eros Pagni (Innocenzo IV), Marco Spiga (Pier delle Vigne), Gabriele Carli (Percival Doria), Valentina Seghi (Safira), Arrigo Previ (Giobatta); poi molti altri, con figuranti e cantori della Corale "Monsignor Balducci". Scene e luci di Daniele Spisa e Riccardo Tonelli; costumi e musiche di Antonella Zeleni e Roberto Tofi.
ELDA DI SACCO, La Gazzetta Marittima, 22 luglio 2000




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