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SPECIALE EDIZIONE 2006
 
Il Manifesto - La recensione di Rizza
 
Presentazione del Presidente
Presentazione del Direttore Artistico
I Templari di Elena Bono (di Elio Andriuoli)
Chi è Elena Bono
Nota dell'autrice
Note storiche sull'Ordine dei Templari
Visita virtuale della piazza
Cantastorie (di Pino Manzari)
Note di regia
Il manifesto
Il manifesto (foto)
La Locandina
Gli attori
Le foto della rappresentazione
Il programma della LVI festa del teatro
Incontro studio- I TEMPLARI
MAGGIO DELLA PASSIONE DI GESU' CRISTO
PAROLE, PAROLE, PAROLE
Il Tirreno - La recensione di Gianfranceschi
Avvenire - La recensione di Luca Doninelli
La Stampa - La recensione di Masolino D'Amico
La Nazione - La recensione alla prima dello spettacolo
L'Unità - La recensione di Aggeo Savioli
Il Manifesto - La recensione di Rizza
Il Giornale della Toscana - La recensione di Mecenate
L'Osservatore Romano - La recensione di Andrea Fagioli
Il Corriere Cesenate - La recensione di Baroni
Gente - La recensione di Geron
Il Giornale - La recensione di Groppali
Sipario - La recensione di Mauro Martinelli
Famiglia Cristiana - La recensione di Pensa
La Voce dei Berici - La recensione di Baldo
Corriere dell'Umbria - La recensione di Romanelli

La fine del tempio
Una imponente scenografia (di Daniele Spisa) chiude su un lato la scenografica piazza Duomo. Bel colpo d'occhio. Due torri gemelle tralicci di ferro a chiudere una sorta di spaccato archeologico (e mentale), ritrovamento e scavo. Due ambienti sovrapposti, un piano nobile, cupola e affreschi e una cantina sordida, umida e fumacchiosa. Sopra si discetta, si filosofeggia, si dialoga sui massimi sistemi si fa retorica e sfoggio di saperi, sotto si vive e sopravvive, il corpo soffre, la carne ribolle, le parole sono sporche e avide di concretezza. Su queste dicotomia, che è dialettica e oltre che spaziale, si dipanano I templari di Elena Bono, dramma robusto e pervicace che ha segnato la 56esima edizione della Festa del Teatro, venerabile istituzione (ora fondazione, la dirige Salvatore Ciulla) da sempre in cerca di sollevare lo spirito e la grazia del fare prosa (in senso squisitamente cristiano). Operazione nobile ma un po' fuori dal tempo e difficile da collocare, per certi versi straniante, anche perché sottile e ineffabile è l'etichetta che divide il teatro della carne da quello dello spirito, al di là di una troppa facile e schematica assunzione a priori di generi e linguaggi. Linguaggio che nel testo di Elena Bono è campo e controcampo, spaziando fra idioma nobile (al piano di sopra) e plebeo (nello scantinato), irrobustendo forse troppo la già robusta materia del contendere e non sempre pentagrammando quella musicalità che pure cerca e perlustra. Dei Templari, i Poveri Cavalieri di Cristo a difesa del Santo Sepolcro, mistici guerrieri, molto si favoleggia (il mito riluce e ristagna nella storia secolare della chiesa), che l'autrice riassume al culmine, nella fase distruttiva, imprigionati, torturati, finalmente soppressi, quando il tempo degli ideali è ormai finito. Dialoghi fitti, dispute accese, stacchi di vita quotidiana, da agro romano e albe su Anagni, il potere e la gloria, la morte sovrana, regia puntuale di Pino Manzari, protagonisti allenati Gabriele Carli, Umberto Ceriani, Marco Spiga e Massimo Foschi.
Gabriele Rizza, Il Manifesto, Roma, 24 luglio 2004




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