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LXVII FESTA DEL TEATRO - Il programma in anteprima
 

Federgat I Teatri del Sacro - I Sacchi di Sabbia

Abram e Isac

Abram
e Isac

Sacra rappresentazione in cartoon liberamente tratta dalla Rappresentazione di Abramo ed Isac di Feo Belcari.

scrittura Giovanni Guerrieri, libri Giulia Gallo.

con Arianna Benvenuti, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Giulia Solano.

Lo spettacolo è una rilettura della Rappresentazione di Abramo ed Isac, scritta nel 1440 dal fiorentino Feo Belcari. Accogliendo l'oxymoron tra testo antico e un con-testo contemporaneo, l'episodio biblico del sacrificio di Isacco diviene qui il pretesto per una riflessione sull'enigma della comunicazione tra Abramo e Dio, in una dimensione scenica al tempo stesso materica e metafisica, dove la ritualità della "sacra rappresentazione" si colora di nuove impalpabili suggestioni. Ad accompagnare la dizione del testo, i materiali più disparati: dalle sonorità contemporanee, alle immagini cartonate ispirate alle maschere di Saul Steinberg. Segni contemporanei e segni arcaici si fondono in una dimensione performativa sospesa, al tempo stesso ironica e sacra.

San Miniato, ex Chiesa di San Martino - Hotel San Miniato, 2 luglio 2013 ore 21.30


CGS Teatro Savio Palermo

Il visitatore

Il visitatore

Di Éric-Emmanuel Schmitt. Mise en space di Bob Marchese. Con Bob Marchese, Mattia Mariani Silvia Nati, Antonio Nati.

Aprile 1938. L' Austria è stata da poco annessa di forza al Terzo Reich, Vienna è occupata dai nazisti, gli ebrei vengono perseguitati ovunque. In Berggasse 19, celeberrimo indirizzo dello studio di Freud, il famoso psicanalista attende affranto notizie della figlia Anna, portata via dalla Gestapo. Ma l'angosciata solitudine non dura molto: dalla finestra spunta infatti un inaspettato visitatore che fin da subito appare ben intenzionato a intavolare con Sigmund Freud una conversazione sui massimi sistemi. Il grande indagatore dell'inconscio è insieme infastidito e incuriosito. Chi è quell'importuno? Cosa vuole? È presto chiaro che quel curioso individuo in frac non è un ladro né uno psicopatico in cerca di assistenza. Chi è dunque? Stupefatto, Freud si rende conto fin dai primi scambi di battute di avere di fronte nientemeno che Dio, lo stesso Dio del quale ha sempre negato l'esistenza. O è un pazzo che si crede Dio? La discussione che si svolge tra il visitatore e Freud, e che costituisce il grosso della pièce, è ciò che di più commovente, dolce ed esilarante si possa immaginare: Freud ci crede e non ci crede; Dio, del resto, non è disposto a dare dimostrazioni di se stesso come se fosse un mago o un prestigiatore. Sullo sfondo, la sanguinaria tragedia del nazismo

San Miniato, ex Chiesa di San Martino - Hotel San Miniato, 5 luglio 2013 ore 21.30


Elsinor Coop.Teatrale

Etty Hillesum - Cercando un tetto a Dio

Il visitatoreadattamento teatrale di Marina Corradi con Angela Dematté. Regia di Andrea Chiodi.

Lo spettacolo racconta gli ultimi tre anni di vita della ventiseienne Etty Hillesum, una ragazza ebrea vissuta ad Amsterdam e morta ad Auschwitz nel 1943. La vicenda non sarà narrata da occhio esterno, ma rivivrà nella prospettiva della stessa protagonista, che racconterà con le parole del suo diario e delle sue lettere le sue passioni, la sua conversione, il suo straordinario cambiamento umano e spirituale. Attraverso i suoi occhi leggeremo la tragedia degli Ebrei nella Seconda guerra mondiale. In un momento in cui tutto si incrudelisce e tende verso la morte, in cui ogni uomo è portato all'odio, questa ragazza si fa portatrice di una sbalorditiva speranza. La cosa estremamente interessante è che non ci troviamo di fronte ad una "mistica" ma ad una donna passionale, concreta, intellettualmente viva e curiosa, che attraverso alcuni incontri comincia a cambiare sguardo sulla realtà.

San Miniato, ex Chiesa di San Martino - Hotel San Miniato, 9 luglio 2013 ore 21.30


Federgat I Teatri del Sacro - Teatro Giovani Lucca

Miriam

Miriam

Liberamente ispirato a "In nome della madre" di Erri De Luca. Regia di Nicola Fanucchi. Musiche di Fabrizio De Andrè.

Con Lucia Bianchi, Vania Della Bidia, Agnese Manzini, Manuela Paoli, Martina Parenti, Silvia Prioreschi. Chitarra Roberto Puccini.

In Miriàm, come nella Donna, si ritrovano forza e fragilità, allegria e senso di solitudine. E il coraggio di scegliere senza farsi troppe domande, caratteristica propria del genere femminile. Ecco il perché di sei interpreti in scena: la storia di Miriàm è unica e, allo stesso tempo, comune a tante donne. Per questo ho pensato di declinare al plurale la nostra lettura del testo di De Luca. I tanti linguaggi espressivi che ho utilizzato hanno in comune il senso di precarietà e incompiutezza che caratterizza il momento che precede l'incontro con il non conosciuto. Quella di Miriàm è una vicenda umana che appartiene al genere femminile. Questa Donna vive, come ogni Madre, il cammino che la porta dal concepimento alla creazione. Un percorso interiore dove il viaggio è movimento e meta.

San Miniato, ex Chiesa di San Martino - Hotel San Miniato, 12 luglio 2013 ore 21.30


Teatro Carcano Milano

L'Amore crocifisso

(le parole ardenti di Angela da Foligno)

Drammaturgia, regia e interpretazione di Antonio Zanoletti.

Miriam

Gli scritti di Angela da Foligno furono raccolti dopo la sua morte avvenuta il 4 gennaio 1309 e approvati poco dopo dal cardinale Giacomo Colonna, il potente protettore degli spirituali, interessato alla forma dell'ascesi penitenziale femminile e avversario di Bonifacio VIII. Per l'influsso esercitato sui teologi del suo e del nostro tempo Angela da Foligno viene tuttora chiamata "Magistra Theologorum", appellativo attribuitole ancora vivente. La sua personalità è cangiante, il suo stile è disadorno e aspro, i suoi pensieri sono un tumulto che supera ogni limite visionario. Nei suoi scritti si leggono i segni di un tale violento ardente indomabile amore per Cristo da rimanerne sconvolti. Realtà? Letteratura? Geniale invenzione? Ciò che si può dire è che le parole di Angela sono tra le più alte testimonianze d'amore che si possono incontrare. E ciò che stupisce in lei, in questo suo viaggio mistico, è questa sua capacità di identificarsi in tutto e per tutto, totalmente e senza riserve con le sofferenze e le gioie del "crucificato" Cristo, suo sposo.

San Miniato, ex Chiesa di San Martino - Hotel San Miniato, 15 luglio 2013 ore 21.30


Fondazione Istituto Dramma Popolare - CGS Teatro Savio Palermo

Miriam MiriamL'Ombra di Antigone

Liberamente "La tomba di Antigone" di María Zambrano

Drammaturgia e regia Roberto Guicciardini

Direttore di Produzione Francesco Giacolone

Con (in ordine alfabetico) Fiorenza Brogi, Lombardo Fornara, Bob Marchese, Mattia Mariani, Silvia Nati, Leda Negroni, Antonio Silvia, Alice Spisa, Antonio Sposito.

Traduzione a cura di Carlo Ferrucci

Luci Ciccio La Monica

Musiche Dario Arcidiacono

La cifra essenziale dell'opera di María Zambrano, una delle figure più originali del pensiero del Novecento, è la riconciliazione in un 'unica forma espressiva della parola poetica con la parola filosofica.

« La tomba di Antigone », straordinario testo filosofico-poetico-teatrale del 1967, è non solo una nuova lettura in chiave filosofica del personaggio sofocleo, ma soprattutto una incomparabile riscrittura che fa vivere Antigone in un tempo supplementare, dentro e oltre la tragedia assegnatale.Miriam Miriam

María Zambrano riprende infatti la figlia di Edipo là dove Sofocle l'abbandona, e discende con lei agli inferi, che sono anche gli inferni dell'anima, dei legami familiari e della città lacerata da una atroce guerra civile e dalla tirannia.

L'Antigone della Zambrano non è l'eroina canonizzata dalla tradizione, fissata nella luce del suo gesto di ribellione che fronteggia Creonte, bensì la ragazza senza terra, sola «nel silenzio e nell'assenza degli dèi».

Nella tomba in cui Antigone è sepolta viva, si fa strada l'evento impercettibile attraverso cui va germinando il significato fondamentale della sua figura mediatrice fra amore e conoscenza.

Tutti gli altri personaggi si rivolgono a lei come alla propria fonte, per trovarvi un riscatto dalla storia sanguinosa in cui sono rimasti irretiti.

La vicenda viene indagata attraverso l'intrecciarsi dei monologhi e dei dialoghi: intenso e vibrante quello con il padre, tenerissimo quello con la nutrice, teso il confronto con l'Arpia, estremo rendiconto a se stessa della propria azione, e ironico quello con i fratelli.

Miriam Miriam Antigone continuerà a parlare senza sosta , alla ricerca delle zone di luce, come "chiari del bosco", dove si annida la speranza di una rinascita dall'orrore.

Antigone è una figura profetica, "figura dell'aurora della coscienza", un personaggio liminale, cioè posto al confine, al trapasso da un'epoca all'altra, da una visione arcaica dell'uomo a una nuova definizione dell'esistenza.

San Miniato, Piazza Duomo, dal 20 al 24 luglio ore 21.30

Miriam Miriam Miriam




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